Il Precollinear Park, tra il Ponte
Regina Margherita e corso Gabetti, lungo i binari dell'antico
percorso del 3, ormai abbandonato, è stato
lanciato a giugno 2020,
da Torinostratosferica. Il primo parco lineare di Torino era un'idea visionaria, la prima a mettere alla prova, con la sua concretezza, le tante,
intriganti e a volte irriverenti, proposte dell'associazione, che immaginano la città del futuro. Un anno dopo il suo avvio, grazie al continuo lavoro dei
volontari, il Parco è una bella realtà, a cui si augura di attirare sempre più frequentatori, anche dagli altri quartieri torinesi. La "ferita" che i binari rappresentavano,
dividendo in due corso Gabetti e separando di fatto la comunicazione
tra le vie perpendicolari che vi si affacciano, è diventata un luogo
d'incontro e di socializzazione.
L'antico capolinea del 3 è stato
trasformato in un piccolo spazio espositivo, che racconta la
trasformazione di questo parco, lungo ben 800 metri;
tutt'intorno panchine di legno, fiori, un percorso a zig zag che aiuta
a superare la pendenza precollinare; più in basso, sul ponte, un
container giallo (questo è il colore prediletto del Parco e di
Torinostratosferica), ospita lo stand informativo e un punto di
ristoro.
Nella sua newsletter (non perdetevela, è davvero ben fatta,
qui per saperne di più), Torinostratosferica racconta le migliorie più recenti: "i
pannelli informativi all'ex fermata Borromini, il sentiero di ghiaia
sotto gli alberi di corso Gabetti, le imminenti fioriture sul Ponte
Regina Margherita". E poi oggi, 10 aprile 2021, "sotto la
guida del nostro Urban Botanist Alessandro Coen e insieme al gruppo
di Volontari del Parco, pianteremo circa duemila piantine di
Delosperma Cooperi (erbacea perenne con fiori di colore
fucsia) sul Precollinear Park Brigde". Per la bella stagione
sono previsti laboratori e lezioni all'aperto con i bambini delle
scuole medie, per le prime informazioni di giardinaggio e
autocostruzione, alla scoperta dell'ecologia urbana.
Il successo del Precollinear Park,
tutto basato sul lavoro dei volontari e sui finanziamenti ottenuti
con il crowdfunding, ha superato i confini nazionali ed è arrivato
su ArchDaily e Monocle. Il primo, una delle più importanti
piattaforme internazionali d'architettura,
racconta la trasformazione della linea tramviaria abbandonata in un "vibrant urban
park"; il secondo, uno dei più importanti magazine e siti
internazionali di tendenze, ha dedicato al parco una delle puntate
del podcast The Urbanist.
Segnatevi il Pecollinear Park tra i
posti da rivedere e da godere non appena terminerà il lockdown. Vale
la pena.
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